I vaccini possono indebolire il sistema immunitario. Falso
I vaccini contengono sostanze tossiche. Falso
I vaccini causano l’autismo. Falso
L’obbligo aumenta i vaccini somministrati nel primo anno. Falso
Esistono esami per predire eventuali effetti collaterali. Falso
La riduzione dei vaccini può portare al ritorno di malattie. Vero
Il morbillo può avere complicanze gravi. Vero
I vaccini sono sicuri. Vero
Il morbillo è endemico in Italia. Vero
La malattia tocca il sistema immunitario più del vaccino. Vero

Dai cambiamenti climatici alla resistenza agli antibiotici, passando per Ebola e per gli antivaccinisti. Non sono solo le malattie nel senso più stretto del termine a mettere a rischio la salute globale secondo l’Organizzazione Mondiale per la sanità che ha elencato i rischi maggiori nel 2019.

VACCINI
Anche i mancati vaccini entrano nella classifica. «L’esitazione, la riluttanza o il rifiuto alla vaccinazione nonostante i vaccini siano disponibili minaccia di invertire la tendenza nella lotta a malattie che si possono prevenire» spiegano dall’Oms.

I vaccini restano il metodo migliore e con il miglior rapporto costi benefici per evitare ed eliminare le malattie secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Prevengono fra i 2 e i 3 milioni di morti l’anno, sarebbero un milione e mezzo in più se la copertura vaccinale fosse aumentata. L’agenzia dell’Onu cita il 30% di aumento dei casi di morbillo nel mondo.

RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI
È il lato oscuro del grande successo degli antibiotici, ma anche degli antiretrovirali e dei farmaci contro la malaria. L’abuso di questi farmaci ha creato una forma di resistenza, non hanno più effetto. Secondo l’Oms questo «potrebbe riportarci al tempo in cui non eravamo in grado di curare infezioni come la polmonite, la tubercolosi e la salmonella». Nel 2017 600mila casi di tubercolosi si sono dimostrati resistenti al più efficace dei farmaci.

INQUINAMENTO E CAMBIAMENTI CLIMATICI
L’inquinamento dell’aria uccide 7 milioni di persone l’anno attraverso malattie come il cancro e le patologie a cuore e polmoni. La prima causa dell’inquinamento atmosferico è l’utilizzo di fonti combustibili fossili che sono responsabili anche del cambiamento climatico. Fra il 2030 e il 2050 il cambiamento climatico porterà 250000 morti in più ogni anno a causa della malnutrizione, della siccità, di diarrea e malaria.

PANDEMIA
Il pensiero va alla Spagnola che fece più morti della Prima guerra mondiale. Non ha un nome e non è prevedibile la prossima pandemia, ma che arriverà è certo per gli esperti dell’Oms. Per questo è necessaria la continua sorveglianza dei virus in circolazione nel mondo a partire da quelli dell’influenza.

CRISI
Oltre un quinto della popolazione mondiale, più di 1,6 miliardi di persone, vive in aree dove ci sono conflitti e carestie. Il caso della Siria è solo quello più evidente, con milioni di sfollati che vivono in campi in cui le condizioni igieniche sono inaccettabili.

EBOLA
Non esiste vaccino per questo virus di cui esistono focolai, i più importanti nella Repubblica Democratica del Congo. Non è il solo: ci sono Zika, Sars e molte altre.

LE MALATTIE NON TRASMISSIBILI
Più del 70% di tutte le morti al mondo vengono da malattie non trasmissibili come cancro, diabete e malattie cardiache. I rischi maggiori vengono dal tabacco, dall’alcol, dalle diete non corrette, dall’inquinamento dell’aria e dalla mancanza di esercizio fisico.

DENGUE
Anche questa è una malattia che suona lontana, ma questa puntura di zanzara può essere una minaccia per un numero crescente di persone. Il 40% del mondo è a rischio per questa febbre che ha i sintomi dell’influenza e arriva a uccidere il 20% dei casi più gravi. La maggior parte delle morti avviene nella stagione delle piogge fra India e Bangladesh.

MANCANZA DI ASSISTENZA SANITARIA PRIMARIA
Non solo i paesi in via di sviluppo, ma anche quelli ricchi che non consentono a tutti di avere un sistema di assistenza sanitaria.

HIV
Per il virus che porta l’Aids sono stati fatti passi avanti per quanto riguarda test e trattamenti. Ci sono 22 milioni di persone attualmente trattate per il virus e molte che prendono antiretrovirali. Ci sono al mondo 37 milioni persone con il virus. Il problema è che l’epidemia è sottovalutata da molti. Ogni anno fa un milione di morti. «Cresce», spiega l’Oms, «il gruppo delle donne fra i 15 e i 24 anni che sono particolarmente a rischio. Sono le responsabili di un’infezione su quattro pur essendo solo il 10% della popolazione nell’Africa subsahariana».

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