La nuova vita di Malia Obama
La nuova vita di Malia Obama
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La nuova vita di Malia Obama
La nuova vita di Malia Obama

Le figlie di Barack Obama hanno lasciato la Casa Bianca da quasi due anni, in un momento perfetto, alle soglie della vita adulta, garanzia (sulla carta) di una privacy certa: a chi potrebbe mai interessare il loro privato ora che non sono più sotto i riflettori? Eppure i primi amori delle ex first daughters continuano a tenere banco in America.

Alla primogenita Malia, 20 anni festeggiati lo scorso 4 luglio, l’onere di portare avanti la lunga tradizione di «figlie di» presidenziali alle prese con un ragazzo. Poco o nulla, in realtà, è dato sapere sulla storia con Rory Farquharson, incontrato ad Harvard un anno fa e ancora al suo fianco. A riportare l’attenzione sulla storia, Slate Magazine, che dedica alla coppia un collage divertente (foto insieme ce ne sono davvero poche in giro).

https://www.instagram.com/p/Bnj1_n4BojQ/?taken-by=slate

Inglese, rampollo di una famiglia benestante, considerato un «buon partito» dalle ragazze (e dai loro genitori), Rory era molto popolare nella scuola che frequentava nel Warwickshire prima di trasferirsi negli Stati Uniti, dove i genitori Catherine e Charles, 57enne dirigente della City, una casa da un milione e mezzo di sterline nel Suffolk, lo hanno spedito per perfezionare gli studi.

Lui li avrebbe presi molto sul serio, lei è sarebbe sulla stessa lunghezza d’onda. La loro vista resta però top secret, nessuna foto condivisa via social, niente cronache h24 delle loro giornate insieme.

Malia, del resto, non è una figura pubblica, quello che fa riguarda solo lei, come avevano giustamente sottolineato Ivanka Trump le Chelsea Clinton lo scorso anno, quando TMZ aveva diffuso un video che la ritraeva con Rory e una sigaretta tra le dita. La figlia di Bill e Hillary, in modo particolare, sa bene cosa significhi essere presa di mira dal gossip: la sua adolescenza non è stata semplice. Oggi, però, le cose sembrano migliorate. Non c’è invadenza nel privato di questa ventenne diventata nota sua malgrado. Che gli errori del passato abbiano insegnato qualcosa?

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L’articolo Malia Obama e quel «buon partito» di Rory Farquharson proviene da VanityFair.it.