Il linfoma di Hodgkin è un tumore che interessa il sistema linfatico. Diagnosticabile tramite biopsia, i suoi sintomi non sono facilmente riconoscibili in quanto comuni a patologie molto più comuni. Le possibilità di trattamento comprendono diverse possibilità, e il tasso di guarigione tende ad essere più elevato rispetto al passato. Ma come ci si accorge di avere un linfoma? E dove colpisce quello di Hodgkin? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Linfonodi
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Cos’è il linfoma di Hodgkin

Cos’è il linfoma di Hodgkin? Abbiamo detto che si tratta di una malattia che colpisce il sistema linfatico. Quest’ultimo è l’insieme dei tessuti che difendono l’organismo dagli agenti esterni e dalle malattie. E’ una sorta di rete dei vasi linfatici e linfonodi che trasportano la linfa, liquido che fuoriesce dai vasi sanguigni più piccoli, nel corpo. Il sistema linfatico appartiene al sistema immunitario, per questo motivo è fondamentale per proteggerci da infezioni e tumori.

Essendo tale tessuto presente in tutto l’organismo, il linfoma di Hodgkin può avere inizio in diversi organi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi si sviluppa a partire dai linfonodi. Questi ultimi sono costituiti principalmente da linfociti e da altre cellule immunitarie. Nel linfoma di Hodgkin, le cellule del sistema linfatico (i linfociti B) crescono in modo anomalo e possono accumularsi sia nel sistema linfatico stesso che in altri organi. Ciò dà origine alla graduale compromissione della capacità dell’organismo di combattere le infezioni.

Tipologie

Esistono due tipologie di linfoma di Hodgkin che necessitano di due diversi trattamenti. Si tratta di:

  • Linfoma di Hodgkin classico, che è il più diffuso interessando il 95% di tutti i casi
  • Linfoma di Hodgkin a predominanza linfocitica, che si verifica nel restante 5%

Linfoma di Hodgkin e non Hodgkin

Qual è la differenza tra i due tipi di linfomi? I linfomi non Hodgkin rappresentano l’80% circa di tutti i linfomi e costituiscono il 5% di tutte le neoplasie maligne. Ne sono descritti almeno 40 sottotipi istologici, ma la maggior parte di questi derivano da cellule linfoidi di tipo B. Tale tipologia colpisce sia i bambini che gli adulti e registra il massimo della sua incidenza tra i 55 e 65 anni.

Il linfoma di Hodgkin è indotto dalla trasformazione di un linfocita B e presenta un tipico aspetto istologico con la presenza di cellule denominate di Reed-Stenberg. A differenza del precedente, questo tipo di linfoma colpisce maggiormente i soggetti tra i 20 e i 30 anni di età.

Linfoma di Hodgkin: cause, sintomi, terapie
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Cause del linfoma di Hodgkin

Ad oggi le sue cause non sono del tutto certe. Ciò che è assodato, è che si verifica quando i linfociti, ossia i globuli bianchi che combattono le infezioni, subiscono una variazione del loro DNA, che li porta moltiplicarsi rapidamente ed attirare cellule sane del sistema immunitario per proteggerle e aiutarle a crescere. Ciò provoca un accumulo, che causa gonfiore ed altri sintomi.

Fattori di rischio

Nonostante le cause non siano certe, esistono dei fattori di rischio, ovvero delle situazioni che possono fare aumentare la probabilità di contrarre tale patologia. Si tratta di:

  • Età: è più comune tra i 20 ei 30 anni e dopo i 55 anni
  • Storia familiare di linfoma
  • Sesso maschile
  • Aver contratto un virus di Epstein-Barr
  • Essere affetti da HIV
  • Vivere nel Nord Europa, negli Stati Uniti e in Canada

Sintomi del linfoma di Hodgkin

Quali sono i primi sintomi del linfoma di Hodgkin? Sicuramente un evidente ingrossamento dei linfonodi, specie quelli posti nella regione cervicale. Anche se questo non deve trarre in inganno: un gonfiore dei linfonodi può essere dovuto anche solo a un’infezione. Tale patologia può essere tuttavia difficile da diagnosticare in quanto, come vedremo, alcuni dei suoi sintomi sono propri anche di altre malattie ben più comuni, come una comune influenza. Nonostante alcuni malati di tale linfoma siano asintomatici, campanelli di allarme sono:

  • Febbre
  • Sudorazione notturna
  • Perdita di peso
  • Forte prurito
  • Mancanza di appetito

Qualora la malattia colpisca i linfonodi presenti nel torace, sintomi possono includere tosse, dolore al petto e difficoltà respiratorie.

Linfoma di Hodgkin: cause, sintomi, terapie
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Diagnosi

In presenza di sintomi che possono essere associati al linfoma sarebbe bene indagare la propria situazione medica. Per questo si consiglia di prendere appuntamento con il proprio medico di fiducia che, previa visita fisica ed eventualmente esami del sangue (volti a constare tracce del tumore nello stesso) potrebbe prescrivere ulteriori accertamenti.

Uno fra questi è sicuramente la biopsia dei linfonodi, che è il metodo diagnostico più efficace. Tale esame consiste nel prelievo di tessuto da questi ultimi e nella sua analisi in laboratorio fatta al microscopio per verificarne la natura. Scoperta la malattia, bisogna valutarne l’estensione e sottoporsi agli esami di imaging quali TC, risonanza magnetica, ecografia e PET.

Analisi del sangue

Una volta appurata la presenza del linfoma di Hodgkin, l’emocromo serve a controllare la funzionalità epatica e renale, a rilevare eventuali pregresse infezioni virali utili per guidare nella scelta del trattamento più appropriato e infine a valutare determinati parametri necessari per capire quale sia la possibilità di guarigione.

Cura del linfoma di Hodgkin

I possibili trattamenti sono determinati dallo stadio del linfoma, dalla situazione medica del paziente, dall’età e da eventuali altre patologie. Una buona terapia può prevedere diversi trattamenti in combinazione. In genere si sceglie di iniziare con la polichemioterapia e la radioterapia, da sole o in combinazione.

  • Chemioterapia: i farmaci chemioterapici, che viaggiano attraverso il flusso sanguigno e possono raggiungere quasi tutte le aree del corpo, si possono assumere in varie forme, tra pillole e vene delle braccia. La chemioterapia non è esente da effetti collaterali, che sono a loro volta legati al singolo farmaco somministrato.
  • Radioterapia: consiste nel ricorso a fasci ad alta energia per uccidere le cellule tumorali. In questo caso vengono mirati ai linfonodi colpiti e alle aree vicine in cui la malattia potrebbe diffondersi. La radioterapia in casi come questo viene abbinata alla chemio.
  • Trapianto di midollo osseo: è un intervento che mira a sostituire il midollo osseo malato con cellule staminali sane. Si tratta di una soluzione che viene presa in considerazione quando le precedenti non hanno funzionato.
  • Terapie farmacologiche
  • Immunoterapia

Gli stadi del linfoma di Hodgkin

Così come si legge sul sito di Aimac (Associazione Italiana malati di cancro, parenti e amici), i diversi stadi del linfoma si suddividono in:

  • Linfoma di Hodgkin 1 stadio: colpisce un unico distretto linfonodale
  • Linfoma di Hodgkin 2 stadio: colpisce due o più distretti linfonodali dallo stesso lato del diaframma
  • Linfoma di Hodgkin 3 stadio: è localizzato ai linfonodi sui due lati del diaframma
  • Linfoma di Hodgkin 4 stadio: è diffuso oltre i linfonodi con metastasi a distanza
Linfoma di Hodgkin: cause, sintomi, terapie
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Linfoma di Hodgkin sopravvivenza

Quanto si vive con un linfoma di Hodgkin? E si guarisce? Le possibilità oggi sono abbastanza elevate. Specie per quanto riguarda i pazienti più giovani. Fra questi, la percentuale di guarigione ammonta a circa l’80-85%. Uno studio condotto da ricercatori del German Cancer Research Center di Heidelberg e del Weill Cornell Medical Center di New York e pubblicato sulla rivista Blood parla di una maggiore sopravvivenza dei malati di linfoma di Hodgkin diagnosticato tra il 1980-1984 e il 2000-2004.

In particolare, la sopravvivenza a 5 anni è aumentata dal 73.5% all’85.2% (+11.7 unità percentuali) e quella a 10 anni dal 62.1% all’80.1%, tra il 1980-1984 e il 2000-2004, secondo il periodo di analisi. L’incremento è stato particolarmente evidente nei pazienti di 45-59 anni e di oltre 60 anni. Per trovare il miglior centro in fatto di Linfoma di Hodgkin potete consultare questo elenco.

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