In occasione dell’uscita della sua autobiografia, Una storia, Luciano Ligabue è stato intervistato dal Corriere della Sera. Uno degli argomenti più toccanti è stato quello della morte di Leon, il secondogenito avuto dalla compagna Barbara.

L’artista emiliano, 62 anni, ha raccontato: “Ce lo fecero vedere. Me lo ritrovai in mano: un affarino di un chilo. Aveva i tratti della mamma. La voce di bambina della Barbara disse: è perfetto. L’ho fatto seppellire in un cimitero che ha un angolo chiamato degli angeli. All’inizio la Barbara ci andava tutti i giorni. Si sentiva come se il suo corpo fosse diventato marcio, incapace di dare la vita… Un pensiero ingiusto, ma il suo ‘sentire’ la faceva stare così. Solo chi ci è passato lo capisce”.

Ligabue ha anche parlato di Donatella, amica d’infanzia ed ex moglie: “Una persona meravigliosa. Insieme abbiamo sofferto e siamo stati felici, abbiamo perso due gemelli e abbiamo avuto Lorenzo Lenny, il mio primogenito”.

La sua autobiografia è in uscita il 3 maggio, edita da Mondadori (480 pagine, 22 euro).

Dal 4 giugno Luciano Ligabue sarà protagonista di 30 Anni in un (nuovo) giorno, tour che inaugurerà la RCF Arena a Campovolo (Reggio Emilia). Poi, tre date all’Arena di Verona: 27, 29 e 30 settembre e un tour in giro per l’Europa: il 26 ottobre a Barcellona al Razzmatazz, il 28 ottobre a Bruxelles al Cirque Royal e il 30 ottobre al Bataclan di Parigi. Il giorno dopo l’ultima tappa: a Londra presso l’02 Shepherd’s Bush Empire.

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