I lavaggi nasali rappresentano un metodo efficace e relativamente economico per alleviare uno dei più fastidiosi disturbi legati a raffreddore e sinusiti, ovvero la sensazione di avere il naso chiuso o “intasato”. Si tratta, essenzialmente, di introdurre nel naso una certa quantità di liquido, in modo da liberare le vie nasali e favorire una migliore respirazione grazie a un’apposita irrigazione.

Sembra difficile, lo sappiamo, ma in realtà si tratta di un procedimento più semplice di quanto tu possa immaginare.

In questo articolo vogliamo dunque scoprire come fare i lavaggi nasali in casa, quali sono gli strumenti necessari e quali sono – se esistono – le controindicazioni da tenere in considerazione.

A cosa servono i lavaggi nasali?

Come accennato, questa particolare procedura serve a decongestionare le vie respiratorie e a favorire, di conseguenza, una più fluida e corretta respirazione. Si tratta di un procedimento adatto sia per gli adulti che per bambini e neonati, spesso impiegato nella prevenzione e nel trattamento del raffreddore, nel trattamento di rinite e della sinusite.

Grazie a questo semplice rimedio, potrai liberare il naso da residui, crosticine e muco, il che si rivela particolarmente utile per i neonati e per i bambini che non sanno ancora soffiare e pulire il naso, specialmente quando sono alle prese con un brutto raffreddore.

Lavaggi nasali prodotti utili: cosa usare?

In commercio esistono diversi prodotti specifici per effettuare i lavaggi nasali. Perlopiù, si tratta di soluzioni isotoniche, ipertoniche o sulfuree (acqua termale sulfurea).

In farmacia potrai trovare sia soluzioni naturali (ad esempio con acqua salina o la già citata acqua termale, entrambe perfettamente sterili) o soluzione fisiologica, contenente acqua e sale.

Differenza fra soluzioni isotoniche o ipertoniche

In particolar modo, bisogna notare che esiste una differenza fra le soluzioni isotoniche e quelle ipertoniche. Entrambe sono normalmente impiegate per il lavaggio nasale, tuttavia le soluzioni isotoniche presentano una concentrazione di sodio cloruro dello 0,9%, mentre quelle ipertoniche hanno una concentrazione più elevata.

Per effettuare i lavaggi nasali nei bambini con muco molto denso, vengono impiegate generalmente quelle ipertoniche, sempre e solo dietro consiglio del pediatra.

Come fare i lavaggi nasali negli adulti?

Lavaggi nasali
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E rispondiamo alla domanda probabilmente più importante, e cioè: come fare i lavaggi nasali in modo corretto? Per eseguire questa operazione, scegli il prodotto più adatto per te o per i tuoi bambini.

A questo punto, inclina la testa da un lato (ad esempio, verso destra) e inserisci il beccuccio dell’erogatore dentro la narice opposta (la sinistra). Premi il beccuccio in modo da far uscire il liquido, che passerà attraverso l’altra narice, portando via con sé ogni residuo.

Dopodiché, esegui la stessa operazione dall’altra narice, inclinando la testa dal lato opposto.

Come fare i lavaggi nasali in un bimbo e in un neonato?

Se devi effettuare un lavaggio nasale a un bambino, potrebbe essere più semplice utilizzare un’apposita siringa. Vediamo quali accessori ti serviranno per eseguire questa operazione:

  • Siringa senza ago da 2,5 ml
  • Soluzione di sodio cloruro allo 0.9% (soluzione fisiologica) o altro prodotto consigliato dal pediatra.

Come fare i lavaggi nasali con la siringa?

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Dopo aver preso tutto l’occorrente, bisognerà riempire la siringa con la soluzione. Quindi, posiziona il bambino sdraiato su un fianco, o nel caso di un neonato, a pancia in su con la testa voltata da un lato. Per questa operazione, dovresti farti aiutare da un’altra persona per evitare che il bambino possa farsi male.

A questo punto possiamo procedere con il lavaggio nasale. Inserisci delicatamente il beccuccio della siringa nella narice che si trova più in alto, quindi versa la soluzione e attendi che fuoriesca dall’altra narice.

Asciuga il viso del bambino, attendi per qualche minuto, il tempo che si sia calmato, e ripeti la stessa operazione dall’altro lato. In questo modo, il naso del piccolo sarà libero e potrà respirare senza alcuna fatica.

Quanti lavaggi nasali al giorno fare con il raffreddore?

Ma a questo punto, in caso di raffreddore o naso chiuso, quante volte al giorno si può effettuare il lavaggio nasale? Sempre attenendosi alle indicazioni fornite dal medico, potrai eseguire questa operazione anche più volte nell’arco della stessa giornata.

Nei neonati e nei bambini, i lavaggi nasali saranno utili, in particolar modo, prima delle poppate, in modo da rendere più agevole l’allattamento, prima di dormire, per liberare il naso da eventuale muco o altri residui, e prima di fare l’aerosol, in modo da favorire una migliore somministrazione del trattamento.

Lavaggi nasali fatti in casa: ci sono controindicazioni?

I lavaggi nasali sono pericolosi? La risposta a questa domanda è no. Questo tipo di procedura è infatti considerato sicuro e privo di controindicazioni, purché vengano rispettate le direttive e i consigli forniti dal medico o dal pediatra.

Inoltre, in caso di infiammazione persistente, o qualora tu o i tuoi bambini doveste avere il naso spesso chiuso, sarà importante parlare con il medico, in modo da individuare la possibile causa sottostante e scegliere il trattamento risolutivo più adatto.

Lavaggi nasali ameba mangia cervello: cosa bisogna sapere?

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Probabilmente alcuni anni fa ti sarà capitato di sentir parlare di una spaventosa ameba mangia cervello chiamata balamuthia mandrillaris. Ma cosa ha a che fare questa ameba con i lavaggi nasali?

Il legame fra le due cose risale ad alcuni anni fa, quando una donna di Seattle perse la vita dopo essersi sottoposta a dei lavaggi con acqua del rubinetto, chiaramente non sterile come potrebbe essere un prodotto venduto appositamente in farmacia. Nonostante il medico avesse fornito diverse disposizioni, pare che la donna – che soffriva di sinusite cronica – abbia scelto di usare questo tipo di acqua, e così facendo si sarebbe infettata con una rara ameba, la balamuthia mandrillaris.

Inizialmente la donna aveva manifestato sintomi come arrossamento al naso, seguito poi da convulsioni e debolezza anomala a un braccio. In pochi giorni, la paziente è stata ricoverata in ospedale con un sospetto tumore al cervello. Solo dopo poco tempo la realtà si è palesata: l’ameba balamuthia mandrillaris aveva infettato la donna, e aveva già provocato una progressiva e irreversibile degenerazione della massa cerebrale.

La notizia della spaventosa ameba introdotta con una semplice siringa per lavaggi nasali ha suscitato molto clamore e comprensibile paura, ma in realtà bisogna sottolineare che i rischi sono davvero minimi, anzi, possiamo dire che sono del tutto assenti, se ci si attiene alle raccomandazioni del medico.

I possibili rischi in Italia

In particolar modo, in Italia il protozoo balamuthia mandrillaris non è stato mai rintracciato o individuato, mentre in Europa si sono registrati solamente due avvistamenti, uno nella Repubblica Ceca e uno in Portogallo, entrambi risalenti a più di 15 anni fa, rispettivamente nel 1998 e nel 2006.

Attualmente si ritiene che l’ameba sia localizzata in tutte le regioni temperate del pianeta. Si suppone che essa proliferi in special modo nelle acque dei laghi, negli stagni e nei fiumi.

Ad ogni modo, per evitare qualunque rischio o pericolo, sarà sufficiente fare i lavaggi nasali con i prodotti consigliati dal medico, a cominciare dalle soluzioni più adatte per te e per i tuoi bambini, che potrai acquistare serenamente in farmacia.

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