Fare l’iniezione di insulina con la penna predosata o la siringa è uno degli step quotidiani ed obbligati per chi soffre di diabete insulinodipendente. In questi casi, la terapia per tenere la glicemia sotto controllo prevede di dosare boli di ultrarapida, o rapidissima, in prossimità dei pasti principali. In genere si associa a questi una base di Lantus, o altra Glargine, che copra le ore restanti, con l’obiettivo di evitare picchi glicemici e quindi scompensi.

Questo in linea generale, perché di fatto la terapia per il diabete deve essere effettivamente cucita addosso al singolo paziente ed alle sue esigenze. È anche possibile che il medico diabetologo o endocrinologo suggerisca un trattamento misto, con iniezioni di insulina e ipoglicemizzanti orali. O che sostituisca l’ultrarapida con la rapida normale, tipo Humulin R.

In caso di sintomi di diabete, è bene parlarne subito con il medico curante, per ottenere eventualmente una diagnosi e iniziare subito la cura migliore. Che in alcuni casi può comprendere l’iniezione di insulina.

Ad oggi, il diabete insulinodipendente viene trattato anche con il microinfusore, un accessorio medico che prevede l’inserimento di un aghetto sottocute, connesso ad un mini catetere. Da questo tubicino viene iniettata direttamente l’insulina, scegliendo le impostazioni corrette ed in linea con la terapia prescritta. Senza dimenticare che è importante sapere cosa mangiare per il diabete, anche in caso di terapia insulinica.

Insulina con microinfusore
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Come fare l’iniezione di insulina con la penna predosata

La penna preriempita è un utile strumento nella giornata del diabetico. A differenza della siringa, che va riempita manualmente, in questo caso abbiamo una cartuccia già inserita con 100 UI/ml di farmaco. Un bussolotto numerico alla base permette di caricare le unità di insulina da iniettare. In questo modo si evita quindi la scomodità di eseguire insufflaggio dell’aria e aspirazione dalla boccetta classica.

In primo luogo, per fare l’iniezione di insulina con la penna, dovremo appoggiarci su un piano, tenendo a disposizione disinfettante per la cute, un batuffolo di cotone, aghi per penna della misura adeguata, in genere 6 o 8mm per un adulto. Con il batuffolo imbevuto di disinfettante puliamo il gommino della cartuccia inserita nella penna e inseriamo l’aghetto.

Questo tipo di aghi hanno una doppia protezione in plastica: togliamo quindi il primo cappuccio e settiamo la penna sul dosaggio di insulina da fare in caso di diabete mellito o di diabete gestazionale. Il bussolotto numerico serve proprio a questo e per ogni unità impostata, sentiremo uno scatto.

Come si fa l’iniezione

A questo punto la penna è pronta per essere adoperata. Disinfettiamo la zona della cute dove prevediamo di fare l’iniezione di insulina e togliamo il secondo cappuccio di protezione dall’ago. Il modo corretto per fare la puntura è di pizzicare il lembo di pelle dove vogliamo effettuarla in modo che si sollevi leggermente e renda agevole l’ingresso all’aghetto.

La penna andrà tenuta in posizione perpendicolare rispetto alla pelle, quindi a circa 90°, quindi inseriamo l’ago nella cute e premiamo la base del bussolotto della penna per iniettare la dose. Anche in questo caso, come nella fase di settaggio, sentiremo dei click per ogni unità iniettata. Quindi sarà facile anche a livello uditivo capire se stiamo agendo correttamente.

Non appena la base del bussolotto è arrivata alla fine, attendiamo una decina di secondi prima di estrarre l’ago. Teniamo il batuffolo di cotone accanto per premere sull’area dove abbiamo effettuato l’iniezione: non dobbiamo sfregare, per evitare un assorbimento troppo veloce del farmaco.

Ad operazione conclusa, copriamo l’ago con il doppio cappuccio, svitiamolo dalla penna e gettiamolo, insieme all’ovatta usata per la disinfezione, in un contenitore protetto e rigido. In un secondo luogo potremo poi buttare quest’ultimo nell’indifferenziata, salvo diversa indicazione del comune di residenza sullo smaltimento di tali rifiuti.

Iniezione di insulina con la siringa: come farla

Fare iniezione insulina con la siringa
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Se ci stiamo chiedendo, in mancanza di penna preriempita, come fare l’insulina con la siringa, è presto detto. Si tratta di un’operazione un pochino più complessa rispetto all’iniezione con penna, ma nulla che non si possa affrontare. Basta prendere un pochino la mano con i vari passaggi.

Di base serviranno, oltre alla siringa da insulina ed alla boccetta con il farmaco, alcol o un disinfettante per cute e dei batuffoli di ovatta. Come prima cosa inumidiamo l’ovatta col disinfettante e passiamola sulla parte gommata della fiala di insulina, in modo da igienizzarla prima dell’inserimento dell’ago.

A seconda delle unità di insulina da iniettare, dopo aver tolto il cappuccio alla siringa, tiriamo indietro lo stantuffo per aspirare l’esatta quantità d’aria. La possiamo ora insufflare nella boccetta del farmaco, inserendo l’ago nella gomma a perpendicolo e mantenendo la fiala in posizione verticale.

Dopo possiamo girare la boccetta e aspirare le unità corrette, avendo cura che l’ago sia immerso nell’insulina e non peschi aria dalla fiala. Disinfettiamo la cute dove vogliamo fare la puntura, pizzichiamone un lembo per farla sollevare, poi posizioniamo l’ago a 45° rispetto alla pelle ed inseriamolo, premendo lo stantuffo per iniettare il farmaco.

È importante, prima di procedere alla somministrazione, tirare leggermente su lo stantuffo, di circa un paio di unità, per verificare di non aver preso una vena. In questo caso noteremo del sangue nella siringa, cosa che accelererebbe l’assorbimento dell’insulina e per questo sarebbe preferibile estrarre l’ago e cambiare sede di iniezione.

Se invece non notiamo tracce ematiche dopo l’aspirazione, iniettiamo l’insulina premendo lo stantuffo fino alla fine.

In questo, come nel caso della penna, attendiamo qualche secondo prima di togliere l’ago ad operazione ultimata, premendo con l’ovatta sull’area interessata, senza sfregare.

Dove si fa l’insulina: braccio, pancia o gluteo?

Fare iniezione insulina con la penna
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Di certo dove fare l’iniezione di insulina è tra le domande più classiche che vengono fatte, specie da chi è alle prime armi. Le aree sono in genere sul braccio, precisamente ad altezza del deltoide, sull’addome, sul gluteo o anche sulla coscia, usando in questo caso le aree laterali ed anteriori della zona, evitando invece quelle interne e posteriori.

Per quanto riguarda il braccio, come detto, la parte interessata è quella superiore esterna ad altezza del deltoide, ma sufficientemente “ricca” di grasso per evitare il muscolo. Sui glutei l’insulina va fatta sul quadrante superiore, mantenendosi a sufficiente distanza dal nervo sciatico. In ultimo, per un’iniezione sull’addome, ci si tiene a distanza di quattro dita dall’ombelico.

Ci si può spostare anche in direzione del fianco, ma è importante che l’iniezione sia fatta comunque in una zona con pelle non eccessivamente sottile e con uno strato lipidico sufficiente. Se si adopera la penna predosata con aghi corti, in linea di massima, non si dovrebbe incappare in problemi, mentre maggiore cura bisogna averla con la siringa.

Il rischio è infatti quello di beccare muscoli e vene, rendendo l’assorbimento dell’insulina differente dalla norma. Ricordiamo infatti che questo genere di iniezioni va effettuato sottocute.

Dove si fa la Lantus e dove l’ultrarapida?

Una piccola parentesi va aperta sul tipo di insulina che stiamo andando a fare, in quanto le diverse sedi del corpo riflettono anche un diverso tipo di assorbimento del farmaco. In linea di massima, molti diabetologi ed endocrinologi sconsigliano di fare l’insulina Lantus sulle cosce, in quanto aree che risentono del movimento.

Se abbiamo uno stile di vita attivo, camminiamo molto o corriamo, tenderemo ad accelerare l’assimilazione del farmaco. La Lantus e le insuline Glargine hanno una durata di azione che si attesta attorno alle 24 ore, motivo per cui vanno iniettate solo una volta al giorno, unendo ad esse i boli di rapida o ultrarapida ai pasti.

Per questo motivo, a garanzia del lento assorbimento della Lantus, è preferibile scegliere una sede di iniezione meno sollecitata, come possono essere la pancia o il gluteo. Un po’ lo stesso discorso è valido per l’ultrarapida, in genere insulina Lispro, che ha però una durata inferiore alle 6 ore, con un’azione quasi immediata, circa dopo 15 minuti dopo l’iniezione ed un picco dai 30 ai 90 minuti.

In questo caso facciamo attenzione ad eventuali ipoglicemie dovute ad assorbimento troppo veloce del farmaco, magari in presenza di una glicemia già bassa. Le sedi da preferire, in linea di massima, sono pancia e braccio, mentre sarebbe da evitare il gluteo, dove l’assorbimento potrebbe essere anche troppo lento.

È importante variare sempre le sedi di iniezione dell’insulina, in quanto farla sempre nello stesso punto può portare a lipoipertrofia. Un accumulo di grasso anomalo sotto la superficie della pelle. Se accade, è importante evitare di fare ulteriori iniezioni in quella sede, aspettando che il problema si risolva da solo.

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