La variante brasiliana del Covid è la più contagiosa o la più pericolosa? A rispondere a questa domanda ci pensa un nuovo studio internazionale pubblicato sulla rivista Science. Gli autori hanno analizzato in particolar modo quanto sta accadendo nella città di Manaus, nel nord del Brasile, dove sin dal mese di Dicembre la situazione è drammatica.

La città infatti ha subito un’ondata di contagi molto grave nel 2020, tanto che molti ritenevano che si sarebbe raggiunta al più presto la cosiddetta “immunità di gregge”. Le cose però non sono andate come previsto.

La seconda ondata si è fatta sentire in maniera significativa, e probabilmente le nuove difficoltà sono provocate proprio dalla variante brasiliana del Covid (P.1), giunta ormai in tutto il mondo, Italia compresa.

La nostra spiegazione principale è che esiste una variante aggressiva del coronavirus chiamata P.1 che sembra essere la causa dei loro problemi. Il nostro modello epidemiologico indica che è probabile che P.1 sia più trasmissibile rispetto ai precedenti ceppi di coronavirus. Inoltre, è in grado di eludere l’immunità ottenuta dall’infezione con altri ceppi.

Insomma, nonostante la maggior parte della popolazione sia stata già contagiata dal Covid durante la prima ondata, questa nuova variante può eludere l’immunità acquisita, causando un nuovo contagio e dei nuovi sintomi. Nel Paese si è registrata dunque un’altra ondata di contagi, che ha purtroppo mandato in tilt il sistema sanitario.

Variante brasiliana del Covid: perché è diversa dalle altre?

Ma a cosa potrebbe essere dovuto un simile effetto? Dopo aver analizzato più di 180 campioni di dati di sequenziamento genetico, gli autori hanno osservato che la mutazione P.1 del virus SarsCoV2 sarebbe geneticamente diversa rispetto agli altri ceppi di coronavirus.

In particolar modo, gli autori sono giunti alla conclusione che P.1 è tra 1,7 e 2,4 volte più trasmissibile rispetto alle altre varianti del Covid.

via | Agi
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