Mascherine “Miranda” per la scuola: perché tutti le odiano? E quali sono le conseguenze della distribuzione massiccia di tanti strumenti che finiscono inevitabilmente per rimanere chiusi nelle loro confezioni? A sollevare la questione è stato, poco tempo fa, Alex Corlazzoli, maestro e giornalista, autore del libro “Tutti in classe”.

Ma per quale ragione si è scatenata la polemica contro le mascherine “Miranda”, definite anche “mascherine mutanda”? Perché bambini e adolescenti le odiano tanto?

Perché son strette. Perché non riescono a respirare. Perché le femmine coi capelli lunghi non riescono ad indossarle. Perché per qualcuno puzzano! E così ogni giorno migliaia (non so quanti perché l’ufficio di Arcuri non mi ha dato il dato) di euro vengono buttati! Certo ciascuno fa la sua parte: i presidi le fanno arrivare nei plessi e sono apposto. Gli insegnanti le distribuiscono e sono apposto! I genitori che possono permetterselo le comprano e i bambini sono apposto!

Non si può fare a meno di chiedersi, però, che senso abbia un simile spreco di denaro. Se le mascherine distribuite dalla struttura del commissario Arcuri non vengono utilizzate da nessuno, che senso ha continuare a distribuirle per poi lasciarle in un cassetto?

Mascherine Miranda a scuola, lo spreco ai tempi del Covid

Mascherine Miranda

Come il maestro la pensano anche tanti genitori, che quotidianamente finiscono per acquistare altri tipi di mascherine per i bambini.

Non parliamo di numeri da poco: ogni giorno vengono forniti circa 10 milioni di mascherine a prof e studenti.

Dal canto suo, pare che lo staff di Arcuri abbia già fatto sapere che si tratta di vecchie forniture, e che il problema non dovrebbe più sussistere. Qualora i dirigenti dovessero riscontrare simili problematiche, il Ministero dell’Istruzione consiglia di segnalare la questione alla struttura del commissario straordinario e di chiedere la sostituzione delle mascherine.

Il problema tuttavia sembra essere tutt’altro che risolto, almeno stando a quanto riferito da molti genitori, dirigenti e persino dai sindaci. Non tutti pensano che le mascherine in questione siano tanto scomode e difficili da indossare. Tuttavia – e questo è innegabile – una situazione del genere sta portando a uno spreco ingiustificato di risorse e di denaro. Mezzi che potrebbero essere impiegati in modo più utile per combattere la pandemia e tornare finalmente alla “normalità”.

via | Corriere

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