Covid-19, isolamento sociale e ipertensione sono collegati. Fra gli effetti collaterali della pandemia di Covid-19 e della quarantena vi è anche un aumento della pressione sanguigna. Lo rivelano gli autori di uno studio presentato in occasione del 46° Congresso argentino di cardiologia (Argentine Congress of Cardiology – SAC).

Gli esperti hanno spiegato che l’ammissione al pronto soccorso registrata durante il periodo del lockdown (iniziato a Marzo in Argentina) è coincisa con un aumento del 37% delle probabilità di avere la pressione alta. Come in Italia, anche in Argentina le persone avevano il dovere di rimanere in casa, fatta eccezione per i lavoratori essenziali (ad esempio medici e infermieri) o per casi di necessità (andare a fare la spesa e acquistare farmaci o prodotti di pulizia). In quel periodo, scuole e università sono state sospese, esattamente come è accaduto nel nostro Paese.

Tutto ciò sembra aver avuto delle ripercussioni per quanto riguarda la salute dei cittadini:

Dopo l’inizio dell’isolamento sociale, abbiamo osservato che più pazienti bisognosi di assistenza immediata avevano la pressione alta.

Per esaminare gli effetti del lockdown sulla pressione sanguigna, gli autori hanno seguito un campione di 12.241 pazienti. L’età media dei partecipanti era di 57 anni, ed il 45,6% erano donne. Durante il periodo di isolamento sociale, 391 (23,8%) pazienti ricoverati in emergenza avevano la pressione alta. Rispetto al 2019, la percentuale era significativamente più alta (lo scorso anno il disturbo ha riguardato il 17,5% dei pazienti).

Covid-19, isolamento sociale e pressione alta: qual è il legame?

ipertensione conseguenze

Ma a cosa sarà dovuto lo strano legame fra Covid-19, isolamento sociale e pressione alta? Gli autori dello studio hanno avanzato alcune ipotesi:

Ci sono diverse possibili ragioni per il collegamento tra isolamento sociale e ipertensione arteriosa. Ad esempio, l’aumento dello stress a causa della pandemia, i contatti personali limitati e l’inizio o l’esacerbazione di difficoltà finanziarie o familiari. Modifiche nei comportamenti possono aver svolto un ruolo importante, con una maggiore assunzione di cibo e alcol, stili di vita sedentari e un generale aumento di peso.

Gli esperti ricordano che tenere sotto controllo la pressione sanguigna aiuta a prevenire attacchi di cuore, ictus e altre malattie gravi. Per questa ragione è molto importante mantenere abitudini di vita sane, anche durante la quarantena.

Oltre a un peggioramento nello stile di vita, gli autori hanno anche osservato che – come è accaduto in tanti altri Paesi, Italia compresa – uno dei danni collaterali generati dall’isolamento è rappresentato dalla significativa diminuzione delle visite per malattie cardiache. Le persone avevano paura di rivolgersi ai medici o di cercare assistenza a causa delle restrizioni, e ciò ha portato a gravi complicazioni per la salute.

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via | ScienceDaily

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