In vigore da oggi fino al 24 novembre 2020, con il nuovo Dpcm del 25 ottobre 2020 siamo soggetti ad ulteriori restrizioni: palestre e le piscine chiudono, non si potrà andare al cinema o a teatro, al ristorante o nei bar si potrà accedere e sedersi solo prima delle 18. Fortunatamente però gli amati parrucchieri e i centri estetici restano aperti.

Nonostante venga esplicitamente richiesto di spostarsi solo per l’essenziale, andare dal parrucchiere è una delle poche cose che possiamo permetterci in questo periodo di emergenza in cui si sta cercando di evitare un nuovo lockdown.

«Le misure di sicurezza che abbiamo adottato dal momento della riapertura non sono mai cambiate. Sin dall’inizio abbiamo applicato le regole di distanziamento, l’igienizzazione delle postazioni dopo ogni servizio a un cliente, l’accesso per appuntamento e le persone si sono sentite sicure da quando abbiamo riaperto il 18 maggio», ha raccontato a Vanity Fair Jo Capelli, titolare del salone omonimo in zona lago di Garda e direttore artistico di Art Hair Studios di Wella.

«Già da quando abbiamo aperto a differenza di altre attività la cliente è sempre stata da sola, distanziata e con la mascherina. Non ci possono essere attese, né sono ammessi gli accompagnatori, a meno che non si tratti di minori. Ogni hair stylist può curare massimo due persone contemporaneamente, purché uno faccia la tinta e l’altro un servizio che possa conciliarsi con i tempi di posa, magari una piega. In alcuni casi i nostri collaboratori devono usare non solo la mascherina per proteggersi, ma anche la visiera, questo accade per alcuni servizi uomo, come la barba e per particolari tagli di capelli che richiedono maggiore vicinanza al viso della cliente».

«Non crediamo di dover chiudere nel prossimo futuro, se un giorno ci faranno chiudere è perché chiuderanno tutti, ma no abbiamo questa preoccupazione per ora. Il lavoro del parrucchiere è diverso da quello di altre attività dove effettivamente talvolta è difficile rispettare le distanze, da noi le clienti si sentono in sicurezza al 100%».

«Dalla riapertura in maggio, alcune abitudini sono cambiate, c’è stato il boom di appuntamenti iniziale che ha richiesto l’allargamento degli orari, anche se abbiamo ridotto le postazioni all’interno del salone. Poi con il passare dei mesi l’afflusso della clientela è diminuito, perché sono cambiate le priorità, si fanno meno pieghe ma più servizi come colore e taglio. Se prima alcune clienti venivano tre volte al mese, ora vengono una volta al mese solo per la tinta. Per l’uomo, invece, all’inizio c’è stato un calo, a differenza di quanto è successo per la donna, e adesso invece i servizi uomo sono tornati alla normalità».

«Sono anche nate nuove offerte servizi, soprattutto per chi come noi ha una parte di vendita di prodotti. Abbiamo attivato un take away di un kit colore già miscelato e pronto per l’applicazione entro 24 ore, che deve essere solo prenotato con una telefonata e ritirato, ha un costo del 30% in meno del servizio in salone. È un modo per dare la possibilità alla cliente, che è impegnata con smart working, o che non si sente sicura a uscire di casa, di fare la tinta quando e come desidera. Offriamo anche il delivery, direttamente a casa, dei prodotti capelli acquistabili in salone, che vengono venduti allo stesso prezzo, non c’è maggiorazione per la consegna a domicilio». Così viene riportato da Vanity Fair.

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Categorie: Moda