Nelle scorse settimane sono state diffuse notizie non confermate riguardanti l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), compreso l’ibuprofene, in pazienti con infezioni da Covid-19.

Covid-19 e antinfiammatori: cosa dice l’OMS

A oggi non vi è alcuna evidenza scientifica che stabilisca una correlazione tra somministrazione di ibuprofene e peggioramento del decorso della malattia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato quanto segue:

  • L’OMS non esprime raccomandazione contraria all’uso di ibuprofene
  • L’OMS è in contatto con medici che stanno trattando pazienti con infezioni da Covid-19. Non è stata riportata alcuna segnalazione di effetti negativi dell’ibuprofene, al di là degli effetti collaterali noti, che ne limitano l’uso in determinate popolazioni.

Covid-19 e antinfiammatori: cosa dice l’AIFA

L’Agenzia Europea del Farmaco ha confermato che «Non vi è alcuna evidenza scientifica che stabilisca una correlazione tra l’uso di ibuprofene e un peggioramento della malattia da Covid-19». Anche l’Agenzia Italiana del Farmaco ha sottolineato che:

  • All’inizio del trattamento di febbre o dolore in corso di malattia da Covid-19, i pazienti e gli operatori sanitari devono considerare tutte le opzioni di trattamento disponibili, incluso il paracetamolo e i farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene
  • In accordo con le linee guida nazionali di trattamento, i pazienti e gli operatori sanitari possono dunque continuare ad utilizzare i FANS
  • Attualmente non ci sono pertanto ragioni per interrompere il trattamento con ibuprofene. Ciò è particolarmente importante per i pazienti che assumono ibuprofene o altri FANS per malattie croniche.

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