Sognate di mangiare un piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino, ma temete che il vostro alito possa mettervi in imbarazzo? Nessuna paura. Per riconquistare una vita sociale dopo il pasto ci sono sistemi che possono aiutarvi a combattere l’alito cattivo da aglio.

Alito cattivo da aglio: va mangiato crudo per avere gli effetti benefici 

Non è necessario ingerire gli spicchi interi per avere benefici nutrizionali. È sufficiente, per esempio, strofinare l’aglio sul pane per le bruschette, scottarlo appena nell’olio o utilizzarlo come spezia nell’arrosto. Ma il vero segreto contro il fiato pesante è privare l’aglio dell’anima. Il piccolo germoglio verde che si trova all’interno del bulbo è la parte più ricca di allicina. Una mossa strategica, specie se si mangia l’aglio crudo. Un altro trucco per ridurre le esalazioni mefitiche è adoperare l’aglio «vestito», ovvero con la buccia, e senza schiacciarlo. Così la sostanza aromatica si sprigiona più lentamente e il piatto finale risulta più delicato.

Alito cattivo da aglio: dopo che lo hai mangiato  

Ti è rimasto il gusto di aglio in bocca? Prova a sgranocchiare un chicco di caffè, oppure dei semi di anice o di finocchio. Invece, per eliminare l’odore persistente dalle mani se hai tagliato gli spicchi, puoi usare il sapone di Marsiglia, oppure il succo di un limone o l’aceto bianco. Altrimenti, compra una finta saponetta elimina-odori, una specie di conchiglia d’acciaio che si strofina sulle dita e toglie la puzza. È una questione di chimica. All’occorrenza, va bene anche un qualunque utensile di acciaio inox che hai in cucina, per esempio un coltello: se strofini le dita che odorano di aglio sulla lama (con attenzione a non tagliarti!), sotto il getto dell’acqua fredda, l’odore se ne va.

Alito cattivo da aglio: prova con la mela 

Uno studio dell’Università dell’Ohio ha dimostrato come sia sufficiente sgranocchiare un’insalata di lattuga e una bella mela. Questi alimenti crudi, infatti, contengono molecole attive ed enzimi in grado di dimezzare i miasmi dell’alitosi nei primi 30 minuti della digestione.

I ricercatori hanno chiesto ad un gruppo di volontari di masticare uno spicchio di aglio da 3 grammi per 25 secondi. Successivamente hanno consumato una serie di bevande e alimenti “riparatori”, dal semplice bicchiere d’acqua al tè verde, dalla mela alla lattuga passando, per le foglie di menta. La loro efficacia nel combattere l’alitosi è stata quindi verificata andando a monitorare le molecole presenti nel fiato nell’ora successiva grazie ad una sofisticata tecnica di analisi chimica, la spettrometria di massa.

Non solo mela e lattuga  

Dai risultati è emerso che la mela e la lattuga, mangiate crude, sono in grado di dimezzare la concentrazione dei composti solforati volatili che causano la “fiatella”.

  • Le foglie di menta, invece, sono dotate dell’effetto deodorante più potente.
  • Anche il succo di mela e lo sciroppo di menta aiutano ad abbattere i composti volatili dell’aglio, ma non sono tanto efficaci quanto la mela cruda o le foglie di menta.
  • Delusione invece per mela e lattuga cotte così come per il tè verde, che non ha alcun potere deodorante sui composti derivati dall’aglio.

Questa variabilità, spiegano i ricercatori, è dovuta al fatto che gli alimenti usano diversi meccanismi per combattere l’alito da aglio. Alcuni sfruttano un piccolo esercito di enzimi anti-odore (che vengono però inattivati dal calore durante la cottura). Altri schierano una serie di composti fenolici, più resistenti alle alte temperature, che sono in grado di distruggere le molecole volatili dell’aglio. Mela e lattuga crude sono le più efficaci, dunque, proprio perché riescono a combinare entrambi i meccanismi, garantendo l’alito più fresco.

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