Il Carnevale è per il bambino un momento di grande festa, gioco, colori, divertimento, dolci tipici e vacanze e rappresenta una delle occasioni più belle e attese dell’anno.

A scuola o a casa, potete insegnare loro, come da tradizione, bellissime filastrocche e poesie di Carnevale, che contribuiranno a far apprezzare ancor di più questo magico e bellissimo periodo fatto di gioia e festa.

 Carnevale eccolo qua, una filastrocca per bambini da 5-7 anni:

Viva viva il Carnevale
che ritorna puntuale;
travestito e mascherato
pensa un po’ chi l’ha inventato?
Con le buffe mascherine,
con coriandoli e palline
la sfilata noi faremo,
quanto ci divertiremo!
Al profumo di frittelle,
di panini e caramelle,
è una grande scorpacciata
tra uno scherzo e una risata.

Un’altra filastrocca dalle rime molto semplici, scritta proprio da un bambino

Nelle piazze in ogni via
c’è un’allegra compagnia
che vestita in modo strano
canta, balla e fa baccano.
Mascherine mascherine
siete buffe ma carine
con i vostri nasi rossi
fatti male, storti e grossi
con i costumi che indossate
con gli scherzi che vi fate
voi portate l’allegria
in qualunque compagnia.

Se invece state organizzando una recita per carnevale, o magari vi piacerebbe che il vostro bambino o bambina recitasse una filastrocca in famiglia, potreste insegnare questa, da fare in due, magari un maschietto e una femminuccia con in mano un cesto e delle frittelle:

La Maschera Fritellaia

a.    Buona sera, graziosa mascherina,
che cosa porti dentro la cestina?

b.    Porto, se volete, l’allegria
a tutta la gentile compagnia.

a.    E chi ti manda, mascherina bella?

b.    Carnevale che vuole una frittella
ed egli vi regala questi qua:
coriandoli e lustrini in quantità.
E vi regala questo mio balletto,
un inchino, signori, uno sgambetto.

a.    Eccoti, mascherina, le frittelle.
Grazie di cuore e tante cose belle.

Un’altra bellissima e molto conosciuta poesia scritta da Gabriele D’annunzio, è Carnevale vecchio e pazzo, anch’essa abbastanza semplice da imparare:

Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.

Un’altra filastrocca carina, per bambini un po’ più grandi, dove vengono citate alcune tra le più conosciute maschere è

Febbraio pazzerello ci ha portato il Carnevale

Il Febbraio pazzerello
ci ha portato il Carnevale
a caval d’un asinello
e con seguito regale:
Pantalone e Pulcinella
e Rosaura e Colombina
Balanzone con Brighella
e Pieretta piccolina.
A braccetto con Gioppino
che dimena un gran bastone,
van Gianduia e Meneghino
sempre pronti a far questione.
Arlecchin chiude la schiera
che, fra canti, balli e lazzi
lieta va da mane a sera
con gran coda di ragazzi.
Va, fra salti e piroette,
seminando per la via
tra un frastuono di trombette
di coriandoli una scia.

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