Gian Paolo Barbieri
Fabrizio Sclavi
Maria Vittoria Backhaus
Max Zambelli
Giovanni Gastel
Efisio Marras
Efisio Marras
Fabrizio Sclavi

I pregiudizi nei confronti della sieropositività – e delle persone sieropositive –  sono ancora tanto frequenti quanto oggettivamente ingiustificabili. Scardinarli, ovvero dare una possibilità ai meno informati di pensare in modo diverso a chi è sieropositivo, è l’intento della mostra happening Think Positive, con la quale il 1° dicembre vengono inaugurati i rinnovati spazi di 10 Corso Como Tazzoli, a Milano. Una data scelta non a caso, trattandosi della Giornata mondiale per la lotta all’AIDS.

Opere fotografiche di Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Maurizio Galimberti, Ilaria Facci, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Alessandra Spranzi, Oliviero Toscani, Paolo Ventura, Paolo Zambaldi, Max Zambelli, Stefano Zarpellon ed Efisio Rocco Marras dialogano con gli ironici disegni del testimonial dell’evento, il giornalista e illustratore Fabrizio Sclavi, che ha realizzato quattro immagini che raccontano in modo persino ironico il virus e le attività che ASA Associazione Solidarietà Aids dal 1985 ha messo in campo a supporto dei malati.

ASA, infatti, da molti anni combatte una battaglia contro l’ignoranza, per spiegare come una terapia antiretrovirale efficace possa azzerare la contagiosità, come spiega Massimo Cernuschi, presidente di ASA: «Speriamo che questa serata happening possa fare da cassa di risonanza per pensare e vedere le persone sieropositive senza pregiudizi, sapendo che un virus non rilevabile, Undetectable, non è trasmissibile: Untransmittable, U=U, come abbiamo stampato sulle magliette ASA». Un invito, dall’altra parte, a considerare con più serenità e meno vergogna il coming out, da parte delle persone sieropositive.
Una battaglia combattuta anche, come in questo, con le armi della bellezza e della poesia. Le più potenti, sempre.

L’articolo Una mostra contro i pregiudizi sulla sieropositività proviene da VanityFair.it.