Ottavia Piccolo
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Ottavia Piccolo

«È stata una cosa ridicola, piccolissima. Però indicativa del momento che stiamo vivendo». Nonostante sia attrice, Ottavia Piccolo non ama fare le tragedie. Ma ci tiene a raccontare l’incidente che le è successo sabato pomeriggio, quando è stata bloccata al Lido di Venezia, e che ora rischia di diventare un caso politico. «Prima della cerimonia per la consegna del Leone d’oro, ho partecipato a una manifestazione autorizzata contro le morti sul lavoro, organizzata da varie sigle, tra cui il partito comunista, Potere al popolo e l’Associazione nazionale dei partigiani».
Dove vi trovavate?
«Fuori dalla cosidetta “zona rossa” del Festival del Cinema. Distribuivamo volantini. Io avevo al collo il fazzoletto dell’Anpi».
Poi?
«Ho lasciato il gruppo per entrare nella “zona rossa”, dove dovevo incontrare degli amici. Arrivo davanti alla barriera dei controlli, apro la borsa per farla controllare, com’è giusto che sia. Si avvicinano tre poliziotti, indicano il mio fazzoletto e mi dicono che non posso entrare».
Cosa gli ha risposto?
«Che non cosa stavano dicendo. Si avvicinano due funzionari in borghese e confermano che non posso entrare. Dico che non è un simbolo di un partito politico, che non voglio fare blitz o comizi».
E loro?
«Parlottano per un po’, poi mi dicono che posso passare. Gli rispondo che sarei passata comunque».
L’avevano presa per una provocatrice?
«Forse. Probabilmente non sapevano cosa sia l’Anpi. Lo trovo imbarazzante per il nostro Paese e per le forze di polizia».
Lei è iscritta da molti anni all’associazione.
«E partecipo a ogni manifestazione antifascista. Oggi, è necessario più che mai portare avanti la lezione dei partigiani e la loro memoria».
Perché?
«Perché stiamo dimenticando la nostra storia. Penso al caso Diciotti. All’Italia, e all’Europa, che continua a pensare agli altri come “diversi”.
Proprio oggi il suo collega Ivano Marescotti si è detto pentito di aver votato i 5 Stelle.
«Ivano è un amico, ma ha preso un abbaglio in buona fede. Forse per la prima volta, alle ultime elezioni non mi sono trovata d’accordo con lui, e non l’ho seguito».
Perché?
«Avevo paura di quello che poi si è avverato. Un appiattimento completo dei ragazzi dei 5 Stelle sulle idee della Lega e di Salvini. Idee che sono quanto di più lontano possa esistere dalle mie».
Chi ha votato?
«A sinistra, sapendo che non sarebbe valso niente».
Niente speranze?
«Ma che ne so. Ormai c’ho 79 anni, la vedo bruttissima. Però non ho voglia di abbassare le difese. Ci spero sempre, in una sana e legale rivolta della gente normale. Che dica semplicemente: “Così non si può andare avanti”».

L’articolo Ottavia Piccolo: «Fermata perché avevo il fazzoletto Anpi. Vicenda imbarazzante» proviene da VanityFair.it.