Un estratto del servizio di copertina del numero 31-32/2018 di Vanity Fair, in edicola fino al 7 agosto.

«Fino a qualche anno fa dicevo sempre “figli sì, matrimonio no”. Ma in America ho conosciuto giovani coppie sposate. E ho visto il lato romantico, il matrimonio come messaggio d’amore completo. Non sai se durerà per sempre ma dirselo in quel momento è una scelta forte».

A un mese esatto dalle nozze con Fedez – il 1° settembre a Noto, in Sicilia – Chiara Ferragni spiega in esclusiva a Vanity Fair, che le dedica la copertina del numero in edicola da mercoledì 1° agosto, i motivi della sua decisione. E coglie l’occasione per rispondere ad alcune delle polemiche che la bersagliano da quando «alle prime sfilate c’erano giornaliste che mi dicevano in faccia: “Questa non dura tre mesi”. Adesso sono le prime a mettersi in coda per un selfie».

Le critiche per aver messo in piazza, su Instagram, la sua vita: la gravidanza, la nascita 4 mesi fa di Leone, ora il matrimonio.
«Da Instagram parlo con 13 milioni di persone, senza filtri. È un potere pazzesco. Perché non usarlo? Io metto tutto quello che fa parte della mia vita, le cose che mi danno felicità e che penso possano ispirare gli altri. Non credo che non abbia riflettuto sull’opportunità di postare immagini di Leo. Ma io e Fede siamo cresciuti sui social, sarebbe stato strano e poco coerente non condividere la nostra vita da genitori. Anche il matrimonio sarà super social, vogliamo che gli ospiti si sentano liberi di postare ciò che vogliono. Per questo non ho accettato nessuna proposta di esclusiva».

Gli attacchi subiti per aver smesso di allattare Leone.
«Un tema su cui tutti hanno un’opinione e si sentono maestri. Chiarisco una volta per tutte: io avrei voluto allattare il più lungo possibile ma, già dopo due settimane, su consiglio del medico, ho dovuto inserire il latte artificiale. Sapendo che avrei dovuto tornare presto a lavorare, in capo a due mesi ho rinunciato del tutto all’allattamento naturale. L’idea di maternità che ho io è che non ci si deve annullare per un figlio. Detto questo, io ho anche molti aiuti e sono il boss di me stessa, posso decidere quando e come organizzarmi, non per tutte è così. Ognuna faccia quello che desidera e che può. Ma se vogliono buttarmi addosso una colpa morale, io non ci sto».

La polemica con il Corriere della Sera che ha definito le sue amiche, fotografate durante il suo addio al nubilato, «rotonde».
«Non sopporto i commenti negativi sul fisico delle persone. Il “body shaming” è orribile, va combattuto ad ogni occasione. Io non sono perfetta, non mi sono mai sentita perfetta e lungi da me volerlo essere. Adesso, dopo la gravidanza, mi è rimasto qualche chilo in più: li perderò, non li perderò? Non è così importante. L’importante è imparare ad accettarsi e io l’ho fatto, lavorando su me stessa. Dallo psicanalista non sono mai andata. Ma mi farebbe super piacere farlo, prima o poi. Sono ossessionata dall’idea di scoprire ogni aspetto della mia personalità, dall’idea di crescere. Conosco tante persone che sono andate in analisi e tutte ne hanno tratto beneficio».

La data più importante della sua vita.
«Il 2009, con la nascita del blog The Blonde Salad»

Il suo sogno.
«Quest’anno, a settembre, comincio a girare un documentario su di me, la mia storia. È un modo per celebrare questo decennale di attività. Il sogno? Portare il film al festival di Venezia del 2019».

L’idea di entrare in politica.
«Non è cosa per me. Alle ultime elezioni non ho votato, in passato sì. Ma, ripeto, la politica non mi interessa».

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