La prima parte scorre un po’ così, senza troppi slanci, tra un’Amanda Seyfried fin troppo sofferente e sognante (sulla sempre idilliaca isola di Kalokairi) e i continui flashback di gioventù di sua madre Donna, che, per la maggior parte del film, vediamo in versione «young & free» (a interpretarla è la ex Cenerentola Lilly James, protagonista anche della nostra cover, che finalmente si riscatta l’immagine da principessina diventando una bomba sexy, frizzante e peperina).

Con un lungo antefatto ci vengono raccontati l’approdo di Donna sull’isola greca e i suoi rocamboleschi amori giovanili (con i «noti» Sam, Bill e Harry, qui anche nella loro versione giovane e gagliarda). Meryl Streep – mettevi l’anima in pace – si vede pochissimo, un po’ perché impegnata anche nelle riprese di Big Little Lies, un po’ perché, più probabile, il primo Mamma Mia! è del 2008, e dieci anni più tardi non si poteva certo pretendere che l’attrice 69enne si rimettesse a cantare, ballare e saltellare in salopette, tutina acetata e pailettes come se età non fosse.

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A farci pesare un pochino meno la sua «assenza» sono tuttavia le altre due Dynamos (le irresistibili Julie Walters, nei panni di Rosie, e Christine Baranski, in quelli di Tanya), sempre assai ammiccanti e maliziose, e i tre maschi di cui sopra, ma nella loro edizione âgée: Stellan Skarsgard, Colin Firth e – soprattutto – Pierce Brosnan, che qui canta e balla (ok, diciamo «e pur si muove»). E che sembra davvero divertirsi un mondo, alla faccia di James Bond. Al gruppo si unisce per la prima volta Andy Garcia nei panni di Fernando, il manager dell’albergo che Sophie riapre in onore della madre, e che sembra appena uscito da uno dei suoi spot.

Per le scintille vere, però, bisogna attendere la gloriosa entrata in scena finale di Cher (qui nell’attillata veste della «superstar» Ruby Sheridan), madre di Donna e prossima bisnonna («ma questo non lo mettiamo nel CV») che, in un’apparizione di venti minuti appena, riesce a riscattare in una sola cover di Fernando l’intero film. Ah, anche se la canzone la trovate già su Youtube e Spotify fate in modo di non rovinarvi prima la sorpresa (la colonna sonora esce il giorno dopo: mai come in questo «stay tuned»). Perché forse sì, questo film alla fine non è il massimo, come la maggior parte dei sequel se ne poteva anche fare a meno, ma – alla fine – rinunciare a Meryl Streep e Cher che si rincontrano trentacinque anni dopo Silkwood sullo schermo per cantare insieme Super Trouper sarebbe stato un delitto. My my, how can I resist you?

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